In Italia sono 309 i feriti, di cui 69 ricoverati: il 12,7% in più rispetto allo scorso anno, quando i feriti erano stati 274 (con 49 ricoveri). E’ il bilancio dei botti di Capodanno redatto dal Dipartimento di Pubblica sicurezza.
Si registrano anche 12 ferimenti da colpi di arma da fuoco. Aumentati i feriti gravi, con prognosi oltre i 40 giorni, 34 a fronte dei 27 precedenti.
Ci sono più minori feriti, 90 rispetto ai 64 di un anno fa. Increementati gli arresti e le denunce.
Ad Ancona un cameriere di 43 anni, dipendente storico di un locale, ha avuto una guancia squarciata fino ai denti da un petardo scoppiato in faccia.
A Lamezia un ragazzo di 24 anni, residente a San Pietro Lametino, è stato trasportato al Pronto soccorso; per lo scoppio di un petardo ha perso tre dita di una mano e due dell’altra.
A Bari un ragazzo di 20 anni è stato colpito all’addome da un proiettile. È in gravi condizioni.
Ad Andria un bambino di 6 anni è rimasto ferito alla mano. Il padre gli ha dato una pistola a salve per provare a sparare, che, però, sarebbe esplosa.
In provincia di Salerno 8 persone sono rimaste ferite per lo scoppio di petardi. Il caso più grave è quello di un 22ennne marocchino che ha subito l’amputazione della mano destra.
Addirittura ad Andria un grosso petardo ha lesiona palazzo ora inagibile. Famiglie evacuate.
Sono centinaia però gli episodi di adulti e ragazzi feriti dallo scoppio di fuochi artificiali e botti, spesso confezionati e distribuiti senza il rispetto delle normative. Le conseguenze, che si potrebbero evitare, è la congestione dei pronto soccorso e la richiesta eccessiva di ambulanze.
Non ultima il problema dell’eccessiva richiesta di interventi da parte dei Vigili del fuoco.
Questi i numeri della nottata appena trascorsa: i loro interventi sono stati 882 dovuti ad incendi riconducibili a festeggiamenti: 179 in più rispetto allo scorso anno, quando furono 703.
Il numero maggiore in Lombardia, dove sono stati 142.
Emilia Romagna 109, Veneto e Trentino Alto Adige 103, Campania 99, Lazio 70, Toscana 70, Piemonte 65, Liguria 61, Puglia 40, Friuli 38 Venezia Giulia 38, Sicilia 25, Calabria 13, Umbria 8, Abruzzo 7, Basilicata 3, Molise 3, nessuno in Sardegna.
Per quanto riguarda le Marche, sono circa 50 gli interventi effettuati dai Vigili del Fuoco.
Ma non sono solo uomini e donne le vittime che ogni anno subiscono lesioni o peggio perdono la vita. Ci sono, come sempre, gli animali, morti a decine anche questa volta, tra cani, gatti e uccelli.
Alberto Premici