Offida – Si è concluso ieri mattina, davanti al giudice Marco Bartoli, Pm Franca Di Giacinto, il processo di primo grado che vedeva imputati cinque giovani accusati di aver malmenato nel corso di una festa carnascialesca due coetanei ascolani. Il magistrato ha condannato ad un anno e tre mesi di reclusione D. D. e P. P. e ad un anno M. V., oltre al risarcimento dei danni alle persone offese, assistite dall’avvocato Alessandro Angellozzi, fissando una provvisionale di 10 e 2 mila euro. Ha invece assolto, per non aver commesso il fatto, S. D. e M. V., i quali non avrebbero preso parte al pestaggio. Il fatto risale al 5 febbraio del 2008. Intorno alle 3,30 di quella mattina due fratelli ascolani, G. N. e B. N., i quali stavano partecipando ad un veglione nel teatro “Serpente aureo” di Offida, usciti dalla sala stavano nel porticato a fumare una sigaretta. Due giovani si avvicinarono a B. N. e con tono minaccioso gli chiesero se era stato lui ad urinare poco distante dal punto in cui si trovava. Senza attendere risposta, uno dei due rifilò una manata al giovane ascolano facendogli cadere la parrucca e gli occhiali mentre l’altro lo colpì con un violento ceffone.
Si accese una furibonda rissa alla quale presero parte altre persone, chi per dividere ed altri per picchiare i due fratelli ascolani. Quando i buttafuori riuscirono a riportare la calma fu necessario accompagnare al pronto soccorso dell’ospedale Mazzoni i due fratelli ascolani in quanto feriti.
I sanitari di turno emisero per B. N. una prognosi di 40 giorni avendo riportato un trauma cranico facciale con frattura pluriframmentaria, perdita di sostanza pavimento orbitario, ecchimosi riorbitarie bilaterali.
G. N., a sua volta, ebbe 20 giorni di relazione per una contusione all’emicostato sinistro, cervicalgia sinistra da trauma e contusione al braccio destro. Sul luogo dove si era svolto il pestaggio intervennero i carabinieri di Offida i quali dopo qualche giorno ricevettero la denuncia – querela delle due persone rimaste ferite. Attraverso alcune testimonianze dei presenti e degli stessi fratelli ascolani fu possibile individuare i cinque giovani che si erano resi protagonisti della violenta vicenda, aggravata dal fatto che era sorta per futili motivi. (Fonte: Corriere Adriatico)

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