di Alberto Premici – Con ogni probabilità dal 4 maggio 2020 il modulo di autocertificazione per gli spostamenti terrà conto delle novità introdotte dall’ultimo Dpcm, come la visita ai congiunti e il ritorno al proprio domicilio o residenza.

Si dovranno giustificare anche gli spostamenti per partecipare alle celebrazioni funebri (aperte solo ai parenti stretti, fino a 15 persone), per recarsi in giardini e parchi pubblici con ingressi contingentati, per fare attività sportiva all’aperto e per andare al lavoro.

Restano le principali regole per la compilazione: riempire tutti gli spazi sull’identità della persona che effettua lo spostamento, compilare l’indirizzo da cui è cominciato lo spostamento e quello di destinazione, riempire tutti gli spazi barrando la casella “situazione di necessità”, nello spazio “a questo riguardo dichiara che…” specificare che si tratta di una visita a un “congiunto” inserendo soltanto il grado di parentela ma non, appunto, l’identità.

La presidenza del Consiglio ha preso impegno a pubblicare, entro sabato, un vademecum con le risposte alle domande più frequenti relative ai dubbi sollevati nella compilazione ed utilizzo del modello, soprattutto per quanto riguarda la definizione di “rapporti stabili” e “fidanzati”.

“È chiaro che nel momento in cui il regime degli spostamenti resta limitato, è difficile che si possa eliminare l’autocertificazione. Resterà finché ci saranno delle limitazioni”, ha dichiarato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

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