di Alberto Premici – Nella notte, intorno alle due ora italiana, gli Stati Uniti hanno lanciato raid aerei contro tre impianti nucleari iraniani: Fordow, Natanz e Isfahan.
La USAF ha condotto l’attacco con bombe bunker-buster MOP (GBU‑57A/B) sganciate da bombardieri B‑2 Spirit, insieme a missili da crociera Tomahawk lanciati da sottomarini.
Secondo il presidente Trump, l’obiettivo era “impedire all’Iran di acquisire armi nucleari”, definendo l’azione uno “spettacolare successo”. L’Iran ha risposto con missili lanciati verso Israele, causando feriti e danni. Un’intera palazzina è stata rasa al suolo.
l’Iran ha condannato gli attacchi come una “grave violazione” del diritto internazionale e ha avvertito di “conseguenze eterne”. La televisione di stato iraniana ha dichiarato che “ogni cittadino americano o personale militare” in Medio Oriente è ora un “obiettivo legittimo”.
Israele ha plaudito la decisione di Trump, mentre altri paesi hanno chiesto una de-escalation e un ritorno alla diplomazia. La comunità internazionale è molto preoccupata che questa escalation possa portare a un conflitto più ampio nella regione.
Allerta massima nelle basi USA in Medio Oriente, con circa 40.000 uomini, dislocate in Egitto, Kuwait, Bahrain, Giordania, Arabia Saudita, Emirati Arabi e Qatar.
Il Premier Meloni ha convocato una riunione urgente con il ministro della Difesa e i rappresentanti dell’intelligence italiana. “A seguito dell’aggravarsi della crisi in Medio Oriente, ho convocato d’urgenza e presieduto questa mattina una conferenza telefonica tra componenti del governo e vertici dell’intelligence. La crisi è al centro dell’attenzione dell’esecutivo in tutti i suoi risvolti, dalla situazione dei connazionali nella regione, con cui la Farnesina è in costante contatto, agli effetti economici e di sicurezza. L’Italia continuerà a impegnarsi per portare al tavolo negoziale le parti”.
Il ministro degli Esteri Tajani: “Ci auguriamo che dopo questo attacco, che è stato un danno enorme alla produzione dell’arma nucleare che rappresentava un pericolo per tutta l’area, ora si possa arrivare a una de-escalation e che l’Iran si sieda al tavolo delle trattative. La priorità in questo momento è la sicurezza dei nostri connazionali”.
Il Governo infatti è già al lavoro per il rimpatrio rapido degli italiani dall’Iran e dalle zone più a rischio.
È allerta massima intanto nelle basi americane in Italia. Da Aviano a Sigonella, sono stati rafforzati i dispositivi messi in campo per garantire la sicurezza dei militari.
