Oltre alla grave situazione idrica, di cui si sentono i disagi in questi giorni, ancora problemi legati alla situazione delle strade nel nostro territorio. Da tempo riportiamo le legittime lamentele di cittadini sullo stato pietoso della viabilità, specialmente quella la cui manutenzione è di pertinenza dell’amministrazione provinciale. Lamentele legittime, dicevamo, poiché le vie di comunicazione, specialmente in alcuni tratti, sono ridotte ad uno stato veramente pietoso, causando non pochi problemi agli utenti della strada e alle adiacenti abitazioni. Questa volta, più che una protesta, alcuni cittadini vogliono rivolgere una accorata segnalazione a chi di dovere affinchè si intervenga in merito. La strada in questione è la provinciale mezzina, un’arteria che rappresenta un importante collegamento verso i paesi dell’entroterra piceno. “La provinciale mezzina che da Castel di Lama conduce ad Offida è stretta, tortuosa e malandata – riferiscono alcuni automobilisti che tutti i giorni devono percorrere detta strada. Ora sappiamo che c’è in cantiere un grosso progetto per la costruzione di una nuova, moderna provinciale. Ne siamo entusiasti, ma ne vedremo il completamento? Nel frattempo – proseguono – non sarebbe il caso di dare una sistemata a quei tratti resi alquanto pericolosi? E uno di questi è proprio il tratto che rasenta la vecchia fornace di Offida. A causa della recente nevicata e delle piogge, il manto stradale è diventato ancora più instabile, diversi sono gli avvallamenti, le buche e le crepe lungo la carreggiata e in più, fango e detriti vanno a danneggiare le nostre abitazioni poste a ridosso dell’arteria. L’inverno è appena cominciato, aspettarsi di peggio con neve e ghiaccio non è certo fare del pessimismo. Per chi da Offida va verso Castel di Lama, trova la strada in forte discesa prima di arrivare alla ex fornace, se poi questa è dissestata il pericolo è ancora maggiore”. C’è da dire, comunque, che la colpa non è solo di chi amministra le strade. Il problema dovrebbe essere affrontato alla radice. L’obbligo degli agricoltori di incanalare l’acqua piovana nei terreni confinanti con le strade, in appositi solchi di scorrimento, è completamente disatteso favorendo lo scivolameno di fango e sassi sull’asfalto con gravi pericoli per chi vi transita. C’è forse un problema di sorveglianza di chi di dovere? “Le leggi son, ma chi pon mano ad esse?” dice il sommo Dante nel divino poema. “Comprendiamo le difficoltà per i nostri amministratori – rimarcano, infine, gli automobilisti – ma è anche sperabile che lungo le strade si possa intervenire con opere di prevenzione, almeno su quei tratti più pericolosi, per diminuire i rischi di chi, ogni giorno, è costretto a mettersi in auto per affrontare strade e maltempo”. (Fonte: Corriere Adriatico – Autore: Nicola Savini)

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