Si chiama “proUomo – sperimentazioni creative”. È un progetto ideato e curato da Giulia Capriotti dell’Associazione Culturale “7 – 8 chili”. Il luogo di svolgimento è la Casa di Riposo “B. Forlini” di Offida. È impostato su attività che vede protagonisti gli anziani stessi poiché il progetto si propone di riconoscere, proprio all’anziano, il diritto a non rinunciare al proprio “essere persona”, migliorando la qualità della vita e acquisendo sempre più fiducia in se stesso e nelle sue capacità di interagire con l’ambiente. L’obiettivo è quello di formare un gruppo di persone che si riconoscono all’interno della Casa, in grado di scambiare interazioni significative, riconoscendo la propria e l’altrui identità ed individualità. “L’identità personale – spiega l’animatrice Giulia Capriotti – non è un qualche cosa di stabile e indefinito, ma è un’entità soggetta a modificazioni e riadattamenti per tutto il corso della vita. Attraverso l’utilizzo delle svariate possibilità di linguaggio, si cerca di raggiungere come fine un dialogo che porti la persona a rivivere in maniera articolata il rapporto tra passato e presente. Questo progetto – conclude la Capriotti – si attua contemporaneamente nei soggetti ai quali è destinato e nell’ambiente che lo favorisce perché realizza non solo l’uomo, ma l’umanità che continua a vivere in lui, ai confini della vita e oltre la vita nella memoria e nell’attesa”. Attraverso il linguaggio e l’animazione, il progetto abbraccia gli obiettivi dell’educazione, della rieducazione e della riabilitazione. Il progetto, quindi, intende sfatare tanti pregiudizi. Nessuno, dunque, deve “sentirsi vecchio” e gli anziani della Casa di Riposo lo hanno già dimostrato attraverso alcune iniziative previste dal progetto. (Fonte: Corriere Adriatico)

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