di dott. Mario Narcisi *

20140322-172713.jpg

Il destino dell’Ospedale di San Benedetto del Tronto a “Casa della Salute” si sapeva da tempo ma non veniva detto alla cittadinanza dagli Amministratori locali per la consueta complicità e sudditanza agli Organismi regionali e ai loro disegni. Del resto, il nascondere la verità non è una novità per questa Amministrazione. Tanto è vero che non fu sollevata alcuna osservazione dal sig. Sindaco Gaspari, presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Avn.5, quando fu pubblicata la DGR n. 1537 del 31-10-2012 “Direttiva vincolante per i Direttori generali degli Enti del SSR, per l’attuazione della Legge 135 / 2012 concernente disposizioni urgenti per la spending review nazionale”. Con essa si fissavano i criteri da adottare per gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera , si ridisegnava la Rete Ospedaliera della Regione Marche in Ospedali di alta complessità ( Az.Osp.di Torrette-AN , Osp.INRCA e Az.Osp.di Pesaro) eroganti alta specialità, Ospedali di media complessità ( tutti gli ex Ospedali di Zona) con funzione di integrazione clinica per le acuzie e Ospedali di bassa complessità (gli ex piccoli Ospedali di Polo) per le post-acuzie, sub-acuzie e fragilità, facenti capo all’INRCA e li si ridistribuivano in reti omogenee assistenziali in modo che ogni area territoriale potesse avere la stessa offerta di cure completa . Sulla base di questo pacchetto di offerte di cure, furono individuate nelle singole Aree Vaste le reti omogenee assistenziali, tranne che nella nostra AV n. 5, in cui i piccoli Ospedali erano stati chiusi da tempo e insistevano due ex Ospedali di Zona , quello di AP e quello di SBT.
Quale ospedale avrebbe fatto, fra essi, nella AV 5, la funzione di bassa complessità e di Casa della Salute ?
Non ci si mise molto a capire chi fosse, viste le soluzioni e le scelte che la Direzione Sanitaria stava prendendo all’Ospedale di San Benedetto e quello che prevedeva nel Piano industriale dell’AV n.5 per garantire l’area socio sanitaria della fragilità.
Senza dire niente si è assistito a una smobilitazione del Madonna del Soccorso: chiusa e accorpata la Cardiologia-Utic al P.S-Murg.e rimodulata in riabilitazione cardiologica , smantellata l’Ortopedia e traumatologia e assemblata alla Geriatria , ridimensionata l’Oculistica e Otorinolaringoiatria, accentrata l’attività di Psichiatria e Neurologia, depotenziato il Laboratorio di analisi, ridotte le Sale operatorie e decurtata l’attività chirurgica. Ora, di fronte alle denunce, alle osservazioni, alle critiche, agli scioperi delle OO.SS.Mediche e alla presa di coscienza di qualche Sindaco della Conferenza di A.V. 5, ci si è resi conto che l’Ospedale di San Benedetto sta pagando un prezzo altissimo in termini di servizi perduti e reparti azzoppati ma soprattutto non può trasformarsi in una Casa della Salute.
Ecco, quindi la grande novità e la soluzione trovata dall’ASUR che deve assolutamente rispettare la citata DGR n. 1537 e le raccomandazioni della V° Commissione espresse nella DGR n.648 del 6-5-2013 sulla Riorganizzazione dell’assistenza ospedaliera :
si sposterà a San Benedetto del Tronto l’Hospice e ad Offida la “Casa della Salute”, essendo rimasto, quello di Offida, l’unico presidio ospedaliero ancora utilizzabile e funzionale.
Con tutto il rispetto per l’Hospice , per il quale condividiamo come cittadini e Anestesisti-rianimatori e algologi , con il Sindaco Gaspari , tutto il nostro apprezzamento come servizio sanitario di altissimo livello sociale e umano, esso rappresenta solamente un cambio di rotta del Progetto di riordino sanitario dell’A.V. n.5 che però non modifica il giudizio di declino per l’Ospedale di San Benedetto del Tronto che resta un “Ospedale Monco”.
Una cosa certa è che il Sig.Sindaco non può pensare di farci passare l’Hospice come un “affarone” per compensare la perdita di un Ospedale che doveva essere, addirittura, un “Trauma center”.
E’ oggettivamente incomprensibile che un Ospedale votato all’emergenza-urgenza, riduca il personale e i servizi, proprio nel settore che dovrebbe rappresentarne il cuore.
Un riferimento particolare, a questo punto, è d’obbligo: come l’ASUR è chiamata, ora , al rispetto delle linee guida e delle Delibere regionali in materia di sanità , altrettanto doveva farlo per la Delibera (DGR n.271 del 9-2-2010), approvata e finanziata, che istituiva a San Benedetto del Tronto, la Neurochirurgia, relativa al Progetto strategico di interesse regionale “Neurochirurgia in Area Vasta n.5 ” , mai realizzata.
Comunque, alla luce di quanto esposto, noi pensiamo che le decisioni organizzative adottate o ipotizzate dall’AVn.5 debbano essere riviste e che entrambi i due Ospedali di Ascoli P. e San Benedetto Tr., in attesa dell’Ospedale Unico di Vallata, debbano mantenere, almeno, in quanto Ospedali di Rete, uno zoccolo di Strutture Complesse di Base per garantire una risposta adeguata alle acuzie. A buoni intenditori:
“ NON SEMPRE IL RINNOVAMENTO E’ MEGLIO DELLA CONSERVAZIONE !!!! “ ,
specialmente se questa è stata fatta nel rispetto del risparmio economico, come è avvenuto, da sempre, al “Madonna del Soccorso”.

<

p align=”justify”>* Ex Direttore del DEA dell’Ospedale di S.B.T. e Rappresentante territoriale dell’AAROI-EMAC

© Copyright - OFFIDA.info
Copy Protected by Chetan's WP-Copyprotect.