ASCOLI PICENO – Dopo le sconfitte contro All Blacks e Sudafrica, l’Italrugby porta a casa una vittoria meritatissima, battendo 24 a 6 le Isole Samoa. E’ la prima volta che la nostra nazionale si impone sugli isolani ed ora è 11a nel ranking mondiale, preceduta dalle Isole Fiji, certamente alla nostra portata. 17.110 spettatori al Del Duca, ottima organizzazione e una splendida giornata di sole: questa la cornice di un evento che non verrà certamente dimenticato presto. Non importa se questa vittoria arriva dopo 525 giorni dall’ultima; la nostra nazionale è amatissima anche se, fino a ieri, aveva inanellato 13 batoste consecutive. Gli ottantamila di San Siro, consci di assistere a sconfitta certa con i neri, ne sono prova.

Al Del Duca di Ascoli Piceno la festa è già fuori dallo stadio, nell’ampia area attrezzata per il tradizionale terzo tempo e per gli stands degli sponsors. All’ingresso spariti tornelli e cordoni di polizia; un fiume azzurro riempie presto gli spalti ed accoglie con calore e commozione l’invito dello speaker a ricordare Lorenzo Sebastiani, pilone dell’Aquila Rugby, morto nella notte del terremoto del 6 aprile. Poi gli inni nazionali e la tradizionale danza samoana Siva Tau, corrispettivo della Haka neozelandese, della Cibi fijiana o della Kailao delle Isole Tonga.

I primi tre punti sono di Mirko Bergamasco su calcio piazzato poi, all’ottavo minuto, tripudio per la meta dell’estremo Luke McLean, che sguscia tra i non proprio macilenti samoani e depone l’ovale a terra. Si aggiungono al bottino i piazzati di Mirko Bergamasco (21’), Gower (38’) ed un perfetto drop di Tebaldi (50’). Sullo scadere e con gli avversari in inferiorità numerica (espulso Fa’afili per un placcaggio alto), meta tecnica conquistata dalla nostra mischia, trasformata da Bergamasco, giustamente concessa dall’arbitro, cosa che non è avvenuta incece contro gli All Blacks a San Siro negli stessi minuti di gioco e per la medesima dinamica. I punti delle Samoa sono frutto di due piazzati di Titi Esau.

Si è giocato un pò pochino per la verità e non è stata una partita bellissima: venticinque calci di punizione, 18 mischie e 33 touche, ma contava il risultato che doveva assolutamente interrompere una serie negativa che la nostra nazionale non meritava anche se, occorre ricordare, abbiamo sfidato le migliori compagini in circolazione che hanno risorse economiche ed umane decisamente superiori alle nostre. Ora si può guardare al 6 Nazioni con più fiducia, anche se il lavoro da fare è tanto.

“Nonostante qualche errore di troppo – ha dichiarato il C.T. Mallett – siamo riusciti a imporre il nostro gioco, a dominare una partita che ci ha visti per oltre cinquantacinque minuti nella metà campo avversaria e non concedere agli avversari nemmeno una chiara occasione da meta”.

Grazie a questi eventi l’interesse verso il rugby è ormai al massimo. Per le prime partite del 6 Nazioni in calendario al Flaminio: Italia-Inghilterra il 14 febbraio e Italia-Scozia il 27 febbraio, sono già stati venduti 40.000 biglietti.

Ieri sera intanto l’Irlanda ha battuto il Sudafrica per 15-10 al Croke Park di Dublino, l’Argentina si è imposta sulla Scozia per 9 a 6, mentre la Nuova Zelanda ha travolto la Francia 39 a 12. Il capitano degli All Blacks, Richie McCaw, si è aggiudicato per la seconda volta il titolo di giocatore dell’anno dell’International Rugby Boarde’. Ma qui siamo su un’altra galassia. (Alberto Premici)

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