Raffinati palazzi rinascimentali, severe torri medievali e piazze scenografiche. Sono solo alcuni dei ‘tesori’ culturali e artistici che rendono Ascoli Piceno un’affascinante città da scoprire. L’occasione è fornita da una grande mostra sul paesaggio dedicata a Tullio Pericoli: aperta al pubblico dal 23 marzo al 13 settembre, ‘Sedendo e mirando, paesaggi dal 1966 al 2009’, l’esposizione prende in esame l’intera ricerca sul paesaggio condotta dall’artista marchigiano. L’antologica, curata da Elena Pontiggia e organizzata dalla Provincia di Ascoli Piceno con il contributo della Fondazione Carisap e il sostegno della Regione Marche e del Comune di Ascoli Piceno, costituisce l’evento più prestigioso del ricco programma del Festival ‘Saggi Paesaggi’. La mostra sarà allestita presso la Galleria d’Arte Contemporanea, all’interno di uno splendido edificio conventuale rinascimentale, che ospiterà 130 opere per gran parte inedite. Soprattutto olii sulla cui materia pastosa l’artista spesso interviene con incisioni che danno spessore al dipinto e lasciano vibrare la superficie.
Conosciuta anche come la città delle 100 torri, Ascoli ospita 18 chiese romaniche, in un paesaggio tra i più belli d’Italia, fuori dai consueti itinerari di massa. Imperdibile la passeggiata di via delle Torri tra botteghe artigiane di ceramisti e liutai, piazze scenografiche, veri e propri salotti cittadini come piazza del Popolo, con l’elegante loggia dei Mercanti e piccole rue dagli scorci suggestivi dove il tempo sembra rimasto fermo, vecchie botteghe artigiane e locali dal design contemporaneo. Ma Ascoli oltre a essere una città di grande cultura, un luogo della memoria, è soprattutto una città del bon vivre: antiche dimore trasformate in residenze di charme, caffè storici come il Meletti, trionfo del liberty e vera istituzione cittadina dove ogni giorno per intellettuali ed artisti si rinnova il rito della lettura dei giornali di primo mattino o di un sorso della famosa anisetta più tardi, una cucina sontuosa e felice come emblematicamente sintetizzata dalla tradizione dei fritti, a cominciare dalle olive.
Oltre la preziosa e quasi segreta Ascoli Piceno, ecco però anche alcuni percorsi ancora meno conosciuti tra arte, artigianato ancora autentico, buona cucina di territorio, ottimi vini e soprattutto paesaggi di grande piacevolezza e spesso assai ben conservati. Appena fuori il capoluogo lo sguardo si posa su ampie vallate in un continuo saliscendi di dolci colline, fino ai monti dell’Appennino, attraverso una terra fatta di campi ben arati, messi e vigneti, frutteti e casolari disseminati ovunque, borghi in cima ai colli dai quali si abbraccia insieme il mare e i monti lungo linee armoniche e morbide ondulazioni che rimandano proprio ai dipinti di Pericoli.
Tra le piazze centrali e le antiche cinte murarie, talvolta anche ben conservate, come nei casi di Acquaviva Picena, Offida, Ripatransone, tante le residenze signorili, talvolta annunciate da torri come ad Ascoli. Torri e torrette ovunque, anche nei piccoli, arroccati centri storici raccolti come vere e proprie fortezze, tra alta collina e montagna e che man mano nei secoli si sono aperti verso la costa. Piccole città alte di mare poste sulle colline che gentili scendono verso la valle del Tronto, come la Torre di Palme, San Benedetto Alta, Cupra Marittima, Grottammare, luogo di villeggiatura très chic dal primo Novecento con un lungomare tutto palme e oleandri e una lunga teoria di villini liberty a decorazioni floreali. (Adnkronos)

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