Il gruppo folcloristico “La Pemmadora” dell’Istituto Tecnico Agrario “C. Ulpiani” di Ascoli Piceno organizza anche quest’anno, in occasione delle festività di Sant’Antonio Abate, “LU VECCHIÓ”.

Si tratta una manifestazione itinerante che prevede un ricco programma di canti in onore del santo protettore delle bestie e nemico del demonio. L’antica tradizione locale è ancora viva nel nostro territorio ed è legata alla sua forte impronta rurale: in questo periodo nelle fredde colline si accendevano grandi fuochi e riecheggiavano i caratteristici canti di questua, urlati a squarciagola dai “poveracci” che portavano la benedizione del Santo nelle stalle, nelle case, lungo le strade, sperando di riempire la loro bisaccia di cibo.

Le radici storiche, rurali e culturali del nostro territorio, oggetto di studi e ricerche nella ultracentenaria scuola Agraria, rivivono soprattutto per la passione di un gruppo di studenti-guide del Giardino Botanico, di alcuni insegnanti e dipendenti dell’Istituto Agrario, supportati dalla competente guida di alcuni strumentisti ex allievi dell’istituto e guide del Giardino Botanico, Tiziano Caponi, Fabio Cameli e Sante Quaglia. Il 15 gennaio il gruppo canta all’azienda dell’Istituto Agrario per poi spostarsi ad Acquasanta nelle scuole e lungo le vie del paese, conclude il giro ad Appignano. Il 16 gennaio, dopo aver cantato in alcune scuole elementari di Ascoli (Luciani-S.Filippo e Malaspina), il gruppo si esibisce nel chiostro della scuola media di Offida e nella Casa di riposo per anziani, quindi torna ad Ascoli ospite di Migliori Gastronomia.

Nel pomeriggio si reca a Sant’Egidio alla Vibrata, presso la scuola elementare, quindi raggiunge Castel di Lama per allietare il Circolo anziani e prosegue il giro all’azienda Rapini “la Vergara” di Tose e all’Azienda-Frantoio Cartofaro di Campolungo con la benedizione del bestiame e canti intorno a grandi falò preparati nell’aia delle case coloniche per accogliere e rifocillare gli infreddoliti e stanchi questuanti. Nella giornata del 17 gennaio il gruppo festeggia il santo dedicando l’intero pomeriggio al territorio di Cossignano che dal 2005 accoglie con entusiasmo questa iniziativa, qui conclude la giornata con la cena all’azienda-agriturismo della famiglia Capannelli. (Fonte: Il Quotidiano.it)

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